domenica 9 novembre 2008

Considerazioni sul programma per Firenze

Ho l’impressione che le candidature per il prossimo Sindaco della città di Firenze si siano un po’ troppo soffermate sulla città stessa dando una minore importanza, invece dovuta, alla discussione sulla proposta ed esigenza di Città metropolitana. Il futuro di Firenze sta non solo nelle politiche territoriali di area vasta metropolitana bensì nell’attuazione compiuta del Capo III del T.U.E.L attraverso l’istituzione e l’ordinamento di ‘Città metropolitana’.

In data 8 febbraio 2008 a Firenze si è svolto un importante convegno dal titolo ‘Quale governo per l’Area Firenze-Prato-Pistoia ?’ durante il quale sono state presentate le esperienze e le soluzioni di governance adottate da città quali Trento, La Spezia, Bari, Londra e Lille, per poi seguire con la presentazione dell’approvazione (DGR n. 530 del 17 luglio 2007) del P.A.S.L. (strumento previsto dalla L.R. n.49/99 ‘Norme in materia di programmazione regionale) di area vasta metropolitana delle Provincie e Comuni dell’area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia-Circondario Empolese Valdelsa e le relative 32 schede corrispondenti a progetti in corso di svolgimento o da attuare; il tema ritornerà ad essere oggetto di discussione il 30 ottobre 2008 a Calenzano dove si svolgerà il Seminario ‘Lo stato dell’arte del PASL di area vasta Firenze-Prato-Pistoia’, quindi di attuale interesse.

La Regione Toscana, quale Ente, credo che si possa definire Regione Europea per eccellenza, nel quadro nazionale, perché attenta al recepimento e all’attuazione delle politiche europee attraverso i veri programmi per cui non solo riceve fondi economici, ma li distribuisce con risultati direi fra il buono e l’eccellente in vari settori e, grazie anche a ciò, Firenze con il suo circondario non rappresenta più la Toscana dell’arte, della cultura e del turismo - senza per questo non averne perso il primato - bensì anche un’area vasta fortemente urbanizzata con tutte le problematiche di vita legate alla mobilità, al lavoro e al tempo libero dei cittadini (che negli ultimi anni hanno visto l’accentuarsi della presenza di nuove cittadinanze provenienti da altri paesi della CE e da altri continenti, con i quali sono sorti problemi di integrazione civile e nuove economie produttive) per i quali e con gli stessi il PD cerca risposte e soluzioni con gli strumenti della ‘partecipazione’ in attuazione del principio della sussidiarietà, ritenendola una buona politica.

Firenze è interessata:
- da importanti progetti territoriali infrastrutturali finalizzati allo spostamento con mezzi di trasporto pubblici attraverso la realizzazione della tramvia e l’integrazione con la ferrovia - quindi la disenticivazione del trasporto privato – non solo per il rispetto dell’ambiente ma per una nuova qualità della vita, anche se il tema tramvia ha assorbito troppe energie e relative polemiche, come pure importanti saranno la realizzazione del sottopasso di attraversamento ferroviario e indirettamente il prossimo avvio annunciato dal Ministro Matteoli dell’apertura dei cantieri del ‘Corridoio tirrenico’.
- da una nuova visione per le politiche del territorio e a nuovi strumenti d’attuazione: il Regolamento urbanistico, il Piano paesaggistico, il Piano energetico provinciale (con tutte le problematiche legate all’inserimento di fonti rinnovabili su una realtà costruita storica e tutelata) e il Piano Casa, nominando i principali; tutto questo coinvolgerà la città e i primi protagonisti: i cittadini residenti e tutti coloro che la fruiscono per svariati motivi di studio, lavoro, cultura e tempo libero.

La città ha dimostrato di essere altamente civile permettendosi di rifiutare la presenza dell’Esercito per strada, dimostrando di non averne bisogno, e questo ha rappresentato un’offesa per le destre che la vorrebbero ‘conquistare’ senza un progetto o un’idea finora emersa tranne quella di farne un territorio di scontro che mal si combina con i cittadini che hanno altre esigenze quali il rapporto vicino e semplificato con le istituzioni di Governo locale, ma questo è in tutte le realtà di città di determinate dimensioni; per questo punto e indico la soluzione per le trasformazioni ‘territoriali’ avvenute e in atto nella ‘Città metropolitana’ per una semplificazione amministrativa, per l’attuazione della sussidiarietà, per una maggiore vicinanza di partecipazione per le ‘scelte pubbliche’ e in previsione anche della riforma del ‘federalismo fiscale’.

Auspico l’inserimento nello ‘Statuto della Città metropolitana’ (andrebbe inserito anche eventualmente in quello del Comune) di dichiarazione di Città o Comune antifascista con emanazione di regolamento disincentivante manifestazioni pubbliche singole o di gruppi nostalgici, non ne abbiamo bisogno e distolgono l’attenzione dalle cose importanti, e concludo indicando anche l’applicazione dell’art. 3 p.8) e p.9) dello Statuto, per dare spazio al ‘rinnovamento’ vedendo una donna eletta a Sindaco.

Auguri al PD.

Arch. Bruno La Mela

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