martedì 16 settembre 2008

Forum Energia: convocazione con i 10 punti sull'ambiente che saranno discussi martedì 16 settembre alle 17,30 presso la sms di Rifredi.

con la presente siamo a convocare il Forum per Martedì 16 settembre alle ore 17,30 presso la sala biblioteca della SMS di Rifredi.
All'ordine del giorno il documento che riassume in 10 punti le politiche ambientali e non solo che vorremmo fossero fatte proprie da tutto il PD, e che vi accludiamo, in modo che possiate fare le vostre osservazioni e proposte in vista edella riunione.
Si tratta di una sintesi, indispensabile, che ovviamente non escude che noi continuiamo con i nostri approfondimenti, così come abbiamo fatto con energia e rifiuti. Abbiamo però anche bisogno, vista la fase che si è aperta, che sull'ambiente i principi di base circolino e siano fatti propri da più iscritti, simpatizzanti e dirigenti possibili.
Un caro saluto
Sergio Gatteschi & Oriella Ferrini

PARTITO DEMOCRATICO AREA METROPOLITANA FIORENTINA
FORUM AMBIENTALISMO DEL FARE
10 PUNTI DI PROGRAMMA POLITICO PER UNA SOCIETA’ SOSTENIBILE: LA RIVOLUZIONE DELL’EFFICIENZA

FIRENZE, settembre 2008

PREMESSA
La crisi ambientale che l’intero pianeta sta vivendo (crisi climatica, energetica, inquinamento, occupazione sistematica degli spazi aperti, crisi degli equilibri naturali) richiede, soprattutto da parte delle società evolute, risposte complessive: occorre raggiungere un equilibrio tra le esigenze della popolazione e le risorse disponibili, un equilibrio che non comprometta il nostro futuro. Si tratta di mantenere, e migliorare, il nostro livello di vita, usando con saggezza le risorse che abbiamo a disposizione: è perciò necessaria una rivoluzione dell’efficienza, che ci consenta di vivere bene consumando meno risorse naturali di quello che facciamo adesso. Attorno a questo impegno fondamentale debbono ruotare le nostre scelte, che sarebbe assolutamente riduttivo definire “ambientali” poichè esse riguardano la società tutta: l’economia, la produzione industriale, l’assetto urbanistico, i trasporti e le infrastrutture, l’acqua, i rifiuti, l’energia.Se sapremo guardare alla strategia politica ed economica attraverso la necessaria rivoluzione dell’efficienza, avremo un filo conduttore che ci accompagnerà verso una proposta di governo seria e credibile; ancora di più, avremo adempiuto al nostro dovere di pensare al bene della nostra collettività.
E’ possibile essere efficienti? E come?
Occorre che le risposte siano date dalla nostra comunità nel suo complesso: è inutile fare i moralisti e dare al solo cittadino il compito di risolvere problemi enormemente complessi, come se con le marmellate fatte in casa ed i centrini della nonna ritirati fuori dalle cassepanche si potesse risolvere la crisi energetica; ed è parimenti inutile addossare ad una sola categoria l’onere di riparare i danni fatti, siano essi i politici o gli industriali, mentre ogni singolo membro della comunità viaggia in automobile anche per pochi metri e sperpera energia da appartamenti che sembrano colabrodi energetici.
Solo uniti si può avere successo, ognuno facendo la sua parte: ma una categoria ha l’onore e l’onere di iniziare, ed è la Politica, quella con la P maiuscola, quella che interpreta al meglio i bisogni della società e sa farvi fronte.
Se saremo credibili, seri e coerenti avremo qualche possibilità di successo; se ci limiteremo a parlare, e a rimandare le decisioni, per pigrizia, per viltà, per opportunismo, per inefficienza , saremo destinati ad una sicura sconfitta. La spazzatura di Napoli nelle strade ci pesa addosso come un macigno, simbolo di tutto ciò che non si deve fare.
1. PRODUZIONE E ISTRUZIONE: EFFICIENZA NELL’INDUSTRIA
Una produzione industriale avanzata produce meno rifiuti, riesce a riutilizzarli, consuma meno energia, investe in tecnologia: dobbiamo studiare le migliori pratiche del territorio, e sostenere in modo sistematico tutte le iniziative che vanno in questa direzione. E gli enti pubblici devono investire con decisione sui giovani: la formazione professionale, tecnica, sia nei corsi che nelle università del territorio, deve essere improntata al sostegno all’efficienza nella produzione, nella riduzione dei rifiuti (che altro non sono che scarti della produzione, la cui materia prima è stata già pagata), alla riduzione dei consumi energetici.
2. SI’ AL TRASPORTO PUBBLICO
Una collettività avanzata, nell’Occidente europeo del 2008, abbandona l’automobile, servendosene come eccezione, e non come regola: e allora sì, mille volte sì, alla svolta su ferro nell’area metropolitana e nell’intera regione, con le ferrovie che diventano metropolitana grazie al sottoattraversamento di Firenze, con la tramvia che collega centro e periferie puntualmente e comodamente, e manda una buona volta in pensione l’indecorosa e miasmatica ferraglia che ci assilla. Però attenzione: coerenza vuole che le rendite di posizione ed i corporativismi che ci rendono pesante ogni svolta siano ridimensionati. Quindi, più licenze per i taxi; contratti normali per i dipendenti ATAF; e se qualche imprenditore vuole mettere a Firenze un servizio di ciclo taxi, il Comune lo dovrà ringraziare ed aiutare, e non ostacolare.Infine, nella Firenze e nell’intera area un pò liberata dalle auto, biciclette e pedoni e veicoli elettrici dovranno avere i loro spazi, e qui val più la pratica della grammatica: una strutturata visita periodica delle aree pedonali e delle piste ciclabili ci dirà molto di più di paludati convegni.
3. EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA
L’Unione Europea ha individuato, da tempo, nel dispendio energetico in edilizia uno dei casi di spreco di risorse da combattere: ma ancora non abbiamo avviato un programma di efficienza energetica degli edifici pubblici in Provincia di Firenze. Nelle direttive europee si dà esplicita indicazione di apporre, in ciascun edificio pubblico, un grande cartello in cui sia ben leggibile quanto l’edificio consuma: deve essere un fiore all’occhiello di tutte le nostre amministrazioni, perché la conoscenza è il primo passo vero per studiare e quindi applicare le misure per l’efficienza.Il buon esempio è contagioso, si può arrivare così a convincere gli abitanti dei nostri condomini a usufruire in massa degli incentivi che il governo Prodi ha messo a disposizione.E su questi temi i regolamenti edilizi comunali devono parlare la stessa lingua.
4. FIRENZE AL 50% RINNOVABILE
Nei nostri manifesti elettorali per le politiche avevamo scritto, come slogan, “Rottamare il petrolio”.Non è semplice.Dobbiamo darci obiettivi credibili: arrivare al 50% di rinnovabili nella Provincia Firenze è possibile solo se convinciamo l’intera comunità fiorentina a non sprecare energia, e diamo il via ai lavori necessari; e da subito operiamo investimenti importanti in tecnologia, solare termico e fotovoltaico, eolico.Buoni esempi ce ne sono già, come dovrebbe essere l’impianto di trigenerazione di Careggi, ma ce ne sono purtroppo anche di pessimi, come il conclamato (e perdurante) immenso spreco negli impianti sportivi comunali. La Politica dovrà imporsi.
5. CHIUDERE IL CICLO DEI RIFIUTI
Il ciclo dei rifiuti deve essere chiuso là dove i rifiuti sono prodotti: tutte le iniziative necessarie per ridurre e differenziare devono essere continuate: ma occorrono gli impianti di smaltimento finale, che nella nostra zona mancano, benché approvati nel Piano Provinciale dei rifiuti: e qui il PD deve fare quadrato perché in ogni situazione istituzionale si dia il proprio contributo per rendere una buona volta spedito questo percorso.Ugualmente, il PD deve porre attenzione alla dimensione industriale che le aziende pubbliche devono necessariamente avere, ed alla filiera industriale del riuso delle materie seconde.
6. ACQUA DA NON SPRECARE, ACQUEDOTTI DA RIFARE
Terminare al più presto il depuratore di San Colombano; insistere con i comportamenti virtuosi; spiegare bene perché una unica struttura di gestione industriale efficiente è necessaria per gestire la risorsa idrica; spiegare bene che gli sprechi della rete acquedottistica sono enormi, e avversando apertamente i demagoghi di turno occorre dire che per renderla più efficiente occorre investire, e quindi far pagare un prezzo adeguato (certo con la tutela delle fasce deboli); rompere gli steccati con Prato, ed avviare politiche comuni per il riuso dell’acqua depurata e la salvaguardia della falda.
GLI OBIETTIVI COMUNI A TUTTI I SETTORI DI INTERVENTO
7. LA COMUNICAZIONE: FARE, FARLO BENE, FARLO SAPERE
Sulle questioni legate all’ambiente (e non solo) si è ripetuto in questi anni uno schema molto negativo: la disinformazione dilagante, con il propagarsi di vere e proprie leggende metropolitane, senza che nè gli Enti Pubblici, nè la Politica, riuscissero a comunicare con gruppi consistenti di cittadini, organizzati in comitati o meno, strumentalizzati e no da forze politiche di opposizione, (ma talvolta anche al governo locale) , affetti da sindrome di nimby o no.
Soffriamo di grave inefficienza nella informazione e nella comunicazione.
Due sono i livelli da praticare con decisione: uno è la chiarezza politica e programmatica, per cui non dovrà più essere possibile che si dia il via ad alleanze politiche in cui ci siano ambiguità su inceneritori, tramvie, rigassificatori, sottoattraversamenti, alta velocità ferroviaria, accorpamento dei gestori e degli ATO per acqua e rifiuti, e via dicendo.
Opportunismi e furberie sono in questo campo devastanti, e non ci potremo permettere ambiguità nè con gli alleati eventuali, nè in campagna elettorale nè dopo.Il secondo livello è di tipo tecnico politico. Quando si avvia un processo decisionale per un’opera pubblica che sappiamo susciterà contrasti ed opposizioni dovrà essere immediatamente costituita una cabina di regia, che eviterà dichiarazioni avventate dei singoli, darà i necessari spazi di comunicazione fornendo indicazioni chiare e leggibili, studierà e metterà in pratica (possibilmente con l’ausilio di personale specializzato, o professionisti del settore) vere e proprie campagne di comunicazione sul territorio, con disponibilità all’ascolto e capacità di interazione.
8. LA MACCHINA COMUNALE
Tutti i nostri sforzi rischiano di rimanere vani se la macchina comunale, e in generale degli enti pubblici, non sarà all’altezza della sfida: una buona e agile organizzazione interna, l’aggiornamento e la formazione del personale, la motivazione dei singoli, dovrà essere un obiettivo prioritario dell’amministrazione comunale, a cui dedicare tempo ed energie.
9. LEGGI PIU’ SEMPLICI E COERENTI
Troppe leggi, spesso in contraddizione tra loro, e persino con il buon senso, troppe competenze sugli stessi argomenti che alla fine si ostacolano, producono frustrazione, allontanamento dei cittadini dalla politica, attese interminabili: la democrazia è il potere del popolo di decidere attraverso le sue rappresentanze o direttamente, non il rinvio di qualunque soluzione. Occorre, in maniera puntuale, sfoltire competenze e legge inutili, uniformare la pubblica amministrazione, e tornare a decidere in tempi utili.
10. COSTRUIRE LA SQUADRA DEL PARTITO DEMOCRATICO: PER LA DEMOCRAZIA
Sulle questioni importanti, dove c’è da coordinarsi, da prendere decisioni serie a livello istituzionale, ma anche da stare sul territorio e tra la gente, il PD dovrà avere una squadra.Amministratori pubblici, dirigenti di partito, forum tematici, circoli territoriali: dobbiamo parlare insieme, decidere insieme, e agire insieme. Una squadra forte e decisa attrae anche i non iscritti, ed è un volano per ritornare alla partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano.Ed è questo anche il nostro fine: il dirigismo, lasciamolo alla destra, e riprendiamoci la storia più bella del nostro paese.

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