giovedì 31 luglio 2008

Considerazioni sulle prossime 'amministrative' regionali


Sono di questi giorni le iniziali considerazioni in merito ai candidati per le elezioni amministrative interessanti il ‘cuore’ della Toscana: Comune di Firenze, Provincia di Firenze e Regione; è un po’ come la partenza del Palio di Siena, i cavalli devono essere pronti e ordinati.

Un’attenzione ‘particolare’, vista la discussione sull’area metropolitana già indicata con le prospettive nate a seguito del Convegno ‘Quale governo per l’Area Firenze-Prato-Pistoia?’ tenutosi a Firenze l’8 febbraio 2008, dovrebbe essere rivolta al tema per avere un seguito reale.

Per la candidatura al Sindaco di Firenze credo sia l’occasione per il PD di poter mettere in pratica quella tanto auspicata indicazione nazionale per la parità di 50% uomini e 50% donne, quindi scegliere una donna per un cambio generazionale politico; Daniela Lastri è una candidata ben vista a Firenze e andrebbe valorizzata oltre i ‘giochi’ politici di mediazione tra origini DS o Margherita, mentre i signori in corsa sarebbero Serra e Pistelli (entrambe sicuramente validi) con un handicap di partenza a mio avviso: l’uno rappresenta l’esperienza per la ‘sicurezza’ e per questo poco distensivo d’impatto, l’altro rappresenterebbe un buon aggancio con l’UDC locale, e ciò vale veramente per una politica 'riformista'?
Il PD ha bisogno di uno slancio e Firenze è un occasione di segnale e prova per il Paese, quindi candidati maschi fatevi da parte, indicate una donna.

Più impegnativa è la candidatura per il Presidente della Regione e attualmente le indicazioni sarebbero per due ottimi Assessori quali Rossi (sanità) e Conti (del territorio, paesaggio e infrastrutture). Fra i due considero Riccardo Conti come il più adatto e completo alla carica di Presidente per la sua politica ‘riformista’ e per la conoscenza del territorio regionale nei suoi vari aspetti ed esigenze; suoi sono risultati importanti quali il PIT (piano di indirizzo urbanistico-territoriale regionale con valenza di piano paesaggistico) inteso come agenda del PRS (programma regionale di sviluppo) la cui messa in opera tiene in considerazione anche i vari programmi e piani settoriali (quali la piattaforma logistico costiera, l’energetico e dell’aria con le politiche rivolte con attenzioni verso l’energia rinnovabile, delle aree protette, ambientale, dello sviluppo agricolo, delle politiche del mare, infrastrutturali, ecc…) quindi completo; ancora del Conti sono i risultati per l’attuazione delle esigenze infrastrutturali della Regione (prossimi a partire in quanto approvati) quali la TAV, il ‘corridoio tirrenico’ (quale asse infrastrutturale di completamento alla rete autostradale, portante 'europeo' alla piattaforma logistico costiera) nonchè la Grosseto-Fano, e ancora suoi sono i risultati per il trasporto pubblico ferroviario quali il ‘Memorario’ per un utilizzo più coerente del trasporto su ruote, ecc…
Sarebbe il candidato democratico 'riformista' del territorio (del quale è conoscitore nei suoi vari aspetti) che crede e si è sempre battuto e impegnato per il 'fare sistema' tra le realtà locali, per la Toscana; io ci credo in Riccardo Conti e in tanti lo vorremmo Presidente della Regione.

Ma al di fuori delle mie opinioni personali in merito ai nomi, credo che sia importante il superamento delle logiche di spartizione ex DS e ex Margherita perché vorrebbe dire che la tanto auspicata ‘nuova forza politica’ non esiste; siamo il PD e non ex… più ex… e questo dovrebbe essere il filo da seguire.

Parchi di lotta e parchi di Governo. Ovvero: chi privatizza è un ignorante

In principio fu Tremonti. Il fantasista economico (visto che è solito svariare, sia pur rigorosamente solo sulla fascia destra) della compagine governativa qualche settimana fa aveva diretto la sua scure sugli enti con meno di 50 dipendenti, preannunciando la fine dei parchi, che in Toscana sono tanti e funzionano tutti, da quelli nazionali, a quelli regionali, a quelli provinciali, con poco personale. Subissato da critiche ed obiezioni, quel ministro fece marcia indietro, ed il pericolo sembrò scongiurato. Niente di più falso. Infatti con una veloce ripartenza, sempre sulla medesima fascia (quella destra) si spinge in avanti la ministra dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, con il medesimo obiettivo. Prima tenta una finta, affermando di voler privatizzare i parchi. Poi torna indietro, precisando di volerne privatizzare solo la gestione. Infine l’affondo decisivo: sì alla privatizzazione e sì ai parchi a pagamento, con tanto di biglietto d’ingresso. Il sia pur audace contropiede non ci coglie affatto di sorpresa e faremo di tutto per evitare di prendere il goal. Anzi, per evitare l’autogoal governativo. Non sfugge infatti a critici e tifosi, che nel settore della tutela ambientale chi vuol privatizzare è un ignorante (nel senso letterale che ignora, non conosce) evidentemente non in grado di apprezzare la complessità del sistema-natura, ma soltanto di riproporre la vieta impostazione economico ragionieristica. I parchi di Governo si ridurrebbero infatti a una sorta di zoo-safari, riserve in cui si paga per vedere e per finanziarne il mantenimento. Non male per una compagine che si vanta di aver inventato (come fantasisti sono attivissimi) la Robin tax, come hanno pomposamente chiamato quella specie di misero obolo che dovrebbero pagare i petrolieri perché sia elargito ai più indigenti. E se da una parte elargiscono, dall’altra tolgono. E’ come, visto che si parla di parchi e foreste, se Robin Hood avesse fatto pagare gli abitanti della contea per entrare a Sherwood. Cosa che neppure lo sceriffo di Nottingham aveva pensato! Insomma nonostante il richiamo all’eroe popolare in calzamaglia e arco infallibile, i parchi di Governo diventerebbero oasi ad accesso oneroso, proprietà private per accedere alle quali occorrerebbe allentare i cordoni della borsa. Insomma una politica alla Ruba Hood, non alla Robin Hood. I parchi di governo non ci piacciono. Preferiamo quelli di lotta, visto che siamo in una regione che ha posto sotto tutela il 10% del proprio territorio, da 13 anni ha una legge che ha permesso lo sviluppo di un armonico sistema di parchi e aree protette e che possiede la peculiarità delle Anpil, le aree naturali protette di interesse locale. In attesa dell’auspicato dietro front governativo miglioreremo la nostra legge sulle aree protette, nell’intento di fare sempre più sistema, di contribuire a conservare la biodiversità. Sarà una legge in grado di ampliare il sistema di zone protette, snellire le procedure, produrre risparmi economici di gestione, introdurre divieti precisi e unificati e, in sintesi, tutelare territorio, flora e fauna. Per i parchi italiani e anche per quelli toscani quel che serve è una nuova stagione di lotta in difesa della natura e del nostro ecosistema davvero unico al mondo, piuttosto che proposte di Governo di così sgangherato livello.

Autore Marco Betti - Assessore Regione Toscana alla difesa del suolo ed al servizio idrico

mercoledì 30 luglio 2008

domenica 27 luglio 2008

Appello di aiuto per Renzo Bossi

Popolo del PD aiutiamo questo ragazzo bocciato 'ingiustamente' due volte agli esami di maturità come privatista e tenuti in una scuola privata con una commissione di professori del Nord.
Non è un ragazzo qualunque, si chiama Renzo Bossi, è il figlio del Ministro Umberto Bossi.
Aiutiamolo noi! suo padre non può, sembra incapace nel ruolo.

per firmare l'appello linkare su http://www.firmiamo.it/promuovetelo

Statuto della petizione

http://www.collegiobentivoglio.it/

Data la recente proposta di Umberto Bossi di riformare la Pubblica Istruzione a seguito della seconda bocciatura consecutiva del figlio Renzo all'esame di maturità, Noi, firmatari del presente statuto, supplichiamo il Preside del Liceo "Bentivoglio" di Tradate di promuovere Renzo Bossi e di scongiurare il declino culturale delle future generazioni annunciato nelle parole del Ministro Delle Riforme e che riportiamo qui sotto:

Da Corriere.it:«Dopo il federalismo bisogna passare anche alla riforma della scuola. Non possiamo più lasciare martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Il problema della scuola è molto sentito perchè tocca tutte le famiglie» ha aggiunto Bossi . «La Padania ormai è nel cuore di tutti. Noi ai bambini la insegnamo fin da quando nascono, insegnamo loro che non siamo schiavi e non lo siamo mai stati», sottolinea il Senatur spiegando che sul fronte della scuola «tutto quello che dico è la verità. Un nostro ragazzo (suo figlio Renzo ndr) è stato "bastonato" agli esami perchè aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo». Il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha chiamato sul palco la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che sul fronte della scuola ha rilanciato: «Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima». «Dopo trent'anni di scuola di sinistra, di esami di sinistra, di professori di sinistra, di presidi di sinistra -ha stigmatizzato la parlamentare del Carroccio- i nostri ragazzi sono disorientati. I nostri studenti hanno bisogno di essere guidati da uno come Umberto Bossi. E non è possibile che vengano professori da ogni parte a togliere il lavoro agli insegnanti del Nord. Loro vogliono sentir parlare solo di Pirandello e Sciascia e non di un federalista come Carlo Cattaneo».

http://www.corriere.it/politica/08_luglio_20/bossi_lega_dialogo_a29d8d36-5644-11dd-a206-00144f02aabc.shtml





mercoledì 23 luglio 2008

dal CR Toscana - POLLINA: “LA REGIONE NON IMPUGNI IL DECRETO BRUNETTA”

Forza Italia verso il Popolo della Libertà
Comunicato del 23/07/2008


POLLINA: “LA REGIONE NON IMPUGNI IL DECRETO BRUNETTA”
“Mi auguro che il Piano Brunetta per la pubblica Amministrazione non cambi di una virgola”. Così il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e Consigliere regionale di Forza Italia – PdL commenta la notizia in base alla quale la regione avrebbe incaricato l’Avvocatura di valutare le parti del decreto legge del Ministro Brunetta che potrebbero essere impugnate. “Ci risiamo – continua Pollina – al Governo torna Berlusconi e la Regione riaffila le armi. Questa volta lo fa contro un “Piano” che la stragrande maggioranza dei cittadini, secondo tutti i sondaggi, giudica necessario e sacrosanto perché cerca di rimettere al centro, di una Pubblica Amministrazione spesso non eccepibile, la “meritocrazia” e la “produttività”. Non si tratta, come vorrebbe far credere il Vicepresidente della Giunta regionale Gelli (e come stanno sottolineando in queste ore le organizzazioni sindacali regionali), di un attacco alla Pubblica Amministrazione e ai suoi dipendenti. È vero. È una terapia intensiva per uscire da un’emergenza che, in termini di competitività, frena il nostro Paese tanto a livello europeo quanto a livello internazionale. Sanzioni severe agli “assenteisti” e ai “fannulloni”, così come accade nel privato, premi per i più meritevoli e trasformazioni dei dirigenti in manager con nuovi sistemi di valutazione dei risultati, sono principi di buona amministrazione sui quali è illogica l’alzata di scudi di queste ore dei sindacati e della nostra Regione che temo voglia continuare a difendere e salvaguardare alcuni privilegi che, negli anni, ha contribuito a creare. Anche perché – conclude Pollina – i lavoratori onesti (e sono la stragrande maggioranza) non hanno nulla da temere e, anzi, coloro che, tanto nel privato quanto soprattutto nel pubblico, svolgono con impegno e virtuosamente le loro mansioni possono sentirsi maggiormente tutelati dalle nuove diposizioni del Ministro Brunetta.”

Ecodem: aperti a discutere come rilanciare i parchi...ma prima il Ministro deve capire di cosa parla.

Dopo la 'ottima' proposta della neo-ministra Prestigiacomo sulla 'privatizzazione della gestione' dei Parchi propongo il documento degli Ecodem (PD).

Il Ministro Prestigiacomo è tornata a parlare di Parchi, dopo il suo intervento in Commissione Ambiente della Camera, per annunciare l´ennesima rivoluzione copernicana che avevamo già sentito proporre da Matteoli sette anni fa. Purtroppo abbiamo visto come andò a finire: meno fondi, enti commissariati con uomini poco competenti e tutti del centro destra, nessun progetto di valorizzazione e nessuna innovazione della loro governance. Solo annunci per mascherare la loro occupazione in termini di poltrone. La storia si ripeterà ? Sembra di si visto che pochi giorni fa il Ministro ha nominato a commissario del Parco del Gran Sasso l´attuale segretario di AN di Teramo. Quanto poi al fatto che i Parchi debbono essere ,delle "grandi imprese economiche per riuscire così ad autofinanziarsi "consigliamo al Ministro di studiarsi meglio la realtà. I territori dei Parchi infatti sono già oggi un grande valore, anche economico, per l´intero paese. Basta dare un prezzo ai beni che nei loro territori si producono. La maggior parte dei nostri parchi infatti costituiscono i principali serbatoi di acqua potabile che alimentano gli acquedotti della gran parte delle nostre città, le loro foreste producono ossigeno e aria pulita, immagazzinano CO2, conservano specie animali e vegetali non riproducibili in vitro e spesso fonte di prodotti utilizzati in medicina ma non solo. Si tratta dei così detti "beni collettivi senza prezzo" che producono servizi essenziali a vantaggio, spesso, dei territori esterni ai loro confini. E dove se non dai Parchi dobbiamo partire per rilanciare, in chiave turistica e non solo, la così detta Italia di qualità: qualità di paesaggi, di culture, di tradizioni, di natura che costituiscono la vera risorsa non delocalizzabile e non riproducibile, e quindi preziosissima, di cui dispone il nostro paese? C´è da sperare che, quando il Ministro Prestigiacomo parla di dar vita nei Parchi a delle non meglio precisate Fondazioni, pensi in particolare al coinvolgimento degli agricoltori, allevatori, artigiani , operatori turistici dei Parchi stessi. O il Ministro pensa ad altro. Sarebbe interessante saperlo. A noi preme avviare un confronto sullo stato della biodiversità nel nostro paese, sulle politiche da intraprendere per arrestarne la perdita e sugli strumenti, tra cui i Parchi, più adatti per perseguire gli obiettivi di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio naturale. In questo quadro discutiamo pure anche dell´efficacia dei parchi nazionali e della loro struttura di gestione. Per noi l´attuale organizzazione degli enti parco nazionali non rappresenta certo un tabù intoccabile, ma discutiamone partendo dalla missione dei parchi nel contesto più generale delle politiche ambientali che servono al paese e riflettendo sull´ampliamento della partecipazione alle scelte che li riguardano, innanzitutto da parte delle comunità locali e dei portatori di interesse (agricoltori, pescatori e operatori turistici innanzitutto), consapevoli che le aree protette, sia nazionali che regionali, sono allo stesso tempo un progetto locale e nazionale di sviluppo sostenibile che non può essere considerato un peso per il bilancio dello stato ma un formidabile investimento per il futuro della nostra civiltà.

Per chi volesse approfondire l'argomento sulla stampa di questi giorni e in particolare sul sito http://www.greenreport.it/ è molto facile trovare vari commenti tutti a sfavore della proposta.

martedì 22 luglio 2008

Riconoscenza ai meriti...

La destra italiana ha spesso avuto modo di dimostrare di saper 'muovere un dito' per il Paese o di riconoscere le qualità nelle migliori donne italiane selezionandole nel tempo per il Parlamento.
Ho pensato di creare un piccolo pro-memoria settimanale.

LUNEDI'
Daniela Santanchè, la 'donna verticale', informa spesso gli italiani che lei non 'l'ha mai data' per fare carriera politica, naturalmente.In foto la vediamo mentre sorride ai suoi fan's.








MARTEDI'
Il 'Senatùr' Umberto Bossi si sente 'schiavo di Roma' (in quanto 'suo dipendente', quindi gli ha dato i soldi per campare).Si esprime spesso verbalmente in maniera incomprensibile, compensa con i gesti.E' il fondatore di una 'nuova terra' di cui non si conoscono i confini: la Padania.Beve solo acqua del Po.







MERCOLEDI'
L'imprenditore 'fatto da sè' Silvio Berlusconi, nella foto, in campagna elettorale, mentre spiega che lui ha già un posto 'lassù' accanto a Dio.Noto per essere un play-boy e il 'migliore' in tutto quello che fà.







GIOVEDI'
L'On. Ceccacci, meglio nota come 'la più sensibile' in Parlamento, dopo aver recitato in film del regista Tinto Brass le è stata offerta la possibilità di dare 'una mano in Parlamento'. Essendo molto sensibile ha accettato, è componente della VII° Comm. 'Cultura, Scienza e Istruzione'.








VENERDI'
L'On. Alessandra Mussolini in una foto 'testimonial' della bellezza femminile italiana (ha girato anche qualche film tra 'le lenzuola'). Nota per l'ammirazione verso il nonno Benito Mussolini. Di origini napoletane, ricorda molto le donne del 'mercato del pesce'. E' 'regina dei salotti bene' e contesa per la sua cordialità nella 'conversazione'.







SABATO
La Ministra Carfagna in una foto per un calendario a scopo 'beneficienza', per questo motivo è stata recentemente paragonata a Santa Maria Goretti.
E' ammirata in tutto il Parlamento, forte delle esperienze passate in vari settori dello spettacolo.








DOMENICA
Dopo i trascorsi nel mondo della notte della 'movida spagnola' si impegna 'dando una mano' al mondo imprenditoriale, guadagnandosi un posto nel Governo nel settore Turismo. Noto il suo impegno in difesa dei cani abbandonati.








JOLLY - LO STATISTA
Ho pensato di inserire il Jolly da poter sostituire un giorno a piacimento. Silvio Berlusconi in una foto come 'Statista' che lo ritrae in un suo gesto portafortuna; la foto ha fatto il giro del mondo con vivo apprezzamento.

Consumo di suolo in Toscana, Conti: Sulla qualità non ci siamo, sulla quantità sì

Le prime reazioni ai dati forniti dallo studio sul consumo di suolo “Le trasformazioni territoriali e insediative in Toscana. Analisi dei principali cambiamenti in corso” presentato da Irpet, hanno riguardato il dettaglio dell’indicatore scelto, il progetto Corine. «Al di la dei meriti dello studio Corine ha identificato San Miniato al Tedesco tra le costruzioni fatte dopo il 1990» - sottolinea Paolo Baldeschi - dell’Università di Firenze. «Bisogna fare attenzione ai dati di questi elaborati, premetto fatti con il metodo più attendibile e omogeneo disponibile - aggiunge Federico Oliva, presidente Inu - ma deve essere rivisto il concetto di città, oggi in forma estesa e continua e non più circoscritta. La città contemporanea è esplosa e diffusa e il territorio interposto in questa città non può essere definito agricolo. Io penso che secondo questa nuova visione il consumo di suolo sarebbe maggiore dato il maggior impatto di questo modello di città. Noi come Inu - continua Oliva - faremo uno studio simile a quello della Regione Toscana esteso al territorio nazionale, applicando questo nuovo concetto di città contemporanea». A difesa dello studio interviene Massimo Morisi «questo studio è uno strumento molto utile, realizzato con metodo omogeneo sul territorio nazionale, che offre una fotografia di riferimento. Quando ci saranno altre ricerche alternative utilizzeremo anche altri strumenti per le valutazioni delle tendenze di fondo». Dal metodo al merito nella valutazione dei dati. Un affondo viene da Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana «questi dati, anche i più recenti, nonostante i molti segnali positivi come le nuove prospettive di riqualificazione, non consentono di cullarsi sugli allori. E poi bisogna dare una svolta, non solo in Toscana, di tipo qualitativo all’architettura e all’urbanistica affinché il settore possa dare un contributo alla riconversione ecologica dell’economia, sviluppando la cultura del limite e proponendo insediamenti qualitativi per parametri abitativi, ambientali, energetici». Prende la palla al balzo per introdurre il suo intervento, l’assessore all’urbanistica e programmazione territoriale della Regione Toscana Riccardo Conti (Nella foto) «apprezzo l’intervento di Ferruzza, ma noi siamo stati duramente attaccati in questi anni non sulla qualità ma sulla quantità degli insediamenti, cosa che rigetto. Sulla qualità ancora non ci siamo ma l’abbiamo posto noi il tema, non altri. Per un nuovo sviluppo Toscano basato sulla qualità io mi iscrivo al partito dei provocatori. Su Corine e sui suoi limiti in molti si sono espressi e noi per primi li conosciamo, ma questo studio evidenzia la complessità dello sviluppo toscano e le criticità che vi si connettono. Lo sforzo di tenere insieme sostenibilità e sviluppo, dinamismo e coesione sociale - continua Conti - è la cifra della politica di governo del territorio toscano. Un dato positivo è rappresentato dall’incremento relativo di consumo di suolo che è passato dal 16% degli anni ’90 al 3% degli ultimi anni. Il successo è rappresentato dall’aver messo sotto maggiore controllo almeno a livello quantitativo un fenomeno che cominciava da assumere connotati preoccupanti. Abbiamo attraversato il secondo boom edilizio italiano del dopoguerra con una maggiore capacità pianificatoria. E’ un risultato positivo in cui buona parte di merito va attribuita alle leggi regionali e all’investimento, fatto sulla responsabilità dei comuni. Occorre ora concentrarsi sulla qualità, a proposito a settembre faremo un accordo con le sovrintendenze, occorre un ripensamento delle politiche urbane di riqualificazione, di contenimento dello “sprawl” che a livello urbanistico e di dinamica immobiliare non necessariamente coincide con nuovo consumo di suolo. Contrasto alla rendita a favore del reddito in una regione non ingessata, che offre servizi, a proposito l’alta capacita si farà, in cui possono venire ad investire soggetti diversi così come farà Novartis a Sovicille con un insediamento per la ricerca di qualità. Faccio notare - conclude l’assessore - che l’azienda ha preferito la Toscana a Singapore nonostante che offrissero ai tecnici e ingegneri di scendere dall’aereo dentro l’azienda».

dal sito www.greenreport.it

EUROPA MEDITERRANEO settimana di studi a Pozzallo (RG)

Per l'attualità e l'urgenza delle problematiche, per la condivisione degli orientamenti propongo di fare nostra la riflessione, l'invito e l'impegno politico per una via della pace vissuta nella quotidianità laicità.
SETTIMANA DI STUDI DOMENICANI: EUROPA E MEDITERRANEO
Pozzallo (Rg) 30 giugno – 6 luglio 2008

DOCUMENTO FINALE

L’Europa viene sempre più a confrontarsi con le problematiche che segnano l’area mediterranea in modo particolare: il Mediterraneo costituisce una linea di confine e di frattura ma anche di incontro tra culture orientali, slave e occidentali, tra le religioni ebraica, cristiana e islamica, tra diversi popoli, tra aree della ricchezza e mondi della povertà. Sul Mediterraneo si affacciano i paesi dell’Europa del Sud, i Balcani, la Turchia, i paesi dell’Africa del Nord, il Medio Oriente segnato dal conflitto israelo-palestinese. Il Mediterraneo ha visto negli ultimi anni lo sviluppo della seconda Intifada, la guerra di Israele contro gli Hezbollah del Libano, la costruzione del muro da parte di Israele nei territori palestinesi occupati, lo sviluppo del terrorismo in vari paesi della sponda sud, la divisione dei palestinesi e la tragedia di Gaza. È il luogo di passaggio delle migrazioni da Est e da Sud verso l’Europa ed è un’area in cui si evidenzia con più forza la disuguaglianza economica e di opportunità sociali che divide il Nord e il Sud del mondo, in particolare i paesi dell’Africa, segnati dalla fame e dalla guerra. La questione ancora aperta del possibile ingresso, per ora bloccato, della Turchia nella Unione Europea pone in rilievo i problemi culturali, religiosi e sociali ma anche le sfide per una convivenza pacifica in quest’area del mondo. La sfida di un rapporto di collaborazione e di sviluppo tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, progetto perseguito dalla Unione Europea, passa attraverso la costruzione di percorsi di pace e di riconciliazione.

A partire da queste sfide, il Centro Espaces 'Giorgio La Pira' di Pistoia, con fr. Claudio Monge, referente Espaces per la Provincia san Domenico e con i promotori di Giustizia e pace dei domenicani italiani (fr. Domenico Cremona, fr. Aldo Tarquini, fr. Giovanni Calcara), ha organizzato ed animato dal 30 giugno al 6 luglio 2008, una settimana di studi a Pozzallo, città della Sicilia sud-orientale.

La scelta della città di Pozzallo come luogo di incontro è dovuta alla sua importanza non solo geografica ma simbolica, in quanto città natale di Giorgio La Pira. Sindaco di Firenze e ideatore dei 'Colloqui mediterranei', egli ebbe profonde intuizioni proprio sulla vocazione storica dello spazio del Mediterraneo come spazio di pace e 'grande lago di Tiberiade allargato' in cui sono chiamate a incontrarsi grandi civiltà teologali, che hanno nell'esperienza e nel cammino di Abramo la loro comune radice.

La settimana prevedeva l'elaborazione di una riflessione condivisa a partire dalla lettura della realtà socio-politica in rapporto al Vangelo e dal contatto con l'esperienza di chi lavora in un contesto di immigrazione e di dialogo interculturale ed è stata condotta con la partecipazione attiva di tutti i partecipanti secondo un metodo interdisciplinare arricchito dall’apporto della ricerca intellettuale di ciascuno. L’iniziativa ha visto inoltre la collaborazione e la partecipazione della Chiesa locale, diocesana come anche delle istituzioni amministrative locali.

Come frati dell’Ordine dei predicatori eravamo e restiamo convinti che uno dei modi di vivere oggi la compassione per l’umanità sia il farsi carico delle domande del nostro tempo, soprattutto nell’orizzonte della pace, favorendo una conoscenza il più possibile diretta dei problemi e dei movimenti in atto.

L’esito dei lavori può essere riassunto in quattro orientamenti che costituiscono un invito ed un impegno nelle sfide che il Mediterraneo oggi pone:

1. promuovere l'attenzione al Mediterraneo come luogo centrale e laboratorio privilegiato per la costruzione di una pace basata sull’incontro e sulla conoscenza tra popoli e culture differenti;

2. in un tempo caratterizzato da profonde contrapposizioni, da paure, da pregiudizi razziali, diventa urgente esprimere una solidarietà, fatta di gesti concreti, con le vittime dell’ingiustizia e della povertà e manifestare in progetti ed azioni di sensibilizzazione la nostra solidarietà con i più emarginati e le vittime dell'ingiustizia e dell'iniqua divisione ed utilizzo dei beni che sono la causa dei flussi migratori;

3. ricercare nuove possibilità ed occasioni di dialogo (religioso, sociale, politico) e di incontro a partire dal quotidiano come via della pace vissuta alla luce del Cristo umile;

4. elaborare un approfondimento teologico che si ponga in ascolto del grido dei poveri e sia un contributo al dialogo tra culture, tra cristiani ebrei e musulmani e alle sfide di solidarietà e accoglienza che il Mediterraneo oggi pone.


fr. Daniele Aucone op, Pistoia-Parigi
fr. Vincenzo Avvinti op, Catania- Il Cairo
fr. Giovani Calcara op, Catania, promotore Giustizia e pace provincia san Tommaso
fr. Vincenzo Caprara op, Fiesole, Centro Espaces 'Giorgio La Pira'
fr. Alessandro Cortesi op, Pistoia, Centro Espaces 'Giorgio La Pira'
fr. Domenico Cremona op, Agognate (No), promotore Giustizia e pace provincia san Domenico
fr. Claudio Monge op, Istanbul, referente Espaces provincia san Domenico
Salvatore Scaglia op, Palermo, priore fraternita laica domenicana Palermo
fr. Alberto Simoni op, Pistoia, Centro Espaces 'Giorgio La Pira'
fr. Aldo Tarquini op, Fiesole, promotore Giustizia e pace provincia romana di santa Caterina

Pozzallo, 6 luglio 2008

lunedì 21 luglio 2008

Coordinamento cittadino del PD: mercoledì 23 luglio 2008

PARTITO DEMOCRATICO
Coordinamento Cittadino di Firenze



Ai Membri dell'Assemblea Comunale del Pd di Firenze
Al Sindaco di Firenze
Agli Assessori della Giunta Fiorentina
Ai Consiglieri Comunali del PD al Comune di Firenze
Ai Consiglieri di Quartiere del PD al Comune di Firenze
( i capigruppo dei Cons di Quartiere possono inoltrare email ai loro consiglieri , noi nn possediamo tutti gli indirizzi )
Ai Coordinatori di Quartiere
Ai Delegati di Firenze all'Assemblea Provinciale


pc Al Segretario Regionale
Al Segretario Metropolitano
Ai Membri dell' Esecutivo Regionale
Ai Membri dell' Esecutivo Metropolitano
Ai Membri dell'Esecutivo Cittadino



Carissime, carissimi

Vi ricordiamo che è convocata l' ASSEMBLEA CITTADINA del PARTITO DEMOCRATICO di FIRENZE che si svolgerà il giorno MERCOLEDI' 23 LUGLIO 2008 dalle ore 17.30 in poi, con proseguimento anche dopo cena , presso il Circolo Andreoni Via Antonio D'Orso 8.

Questo l' Ordine del Giorno:

1) Elezione del Presidente dell'Assemblea
2) Elezione dei membri della Direzione Cittadina
3) Aggiornamento sul percorso programmatico
4) Iniziative varie
5) Varie ed eventuali

NB: Sarà possibile consumare la cena presso il Circolo sede dell'incontro.

Data l'importanza dell'iniziativa, si prega di non mancare!!!!!

Cordiali saluti

Il Segretario Cittadino

Giacomo Billi


PARTITO DEMOCRATICOCoordinamento Cittadino di FirenzeVia Venezia 2 - 50121 - FirenzeTel. 055.5032020 Fax 055.570675E-mail: manuele@pdfi.it

mercoledì 16 luglio 2008

Attacco frontale contro il pubblico impiego - Paolo Novaselich e Ordine del Giorno approvato l’11/07/2008 dall’ASSEMBLEA

Venerdì 11 luglio 2008 si è tenuta presso il circolo ARCI Andreoni di Firenze, l’assemblea dei lavoratori di alcuni comparti del pubblico impiego.
In tale circostanza è stato proclamato lo stato di agitazione e sono state deliberate le forme di lotta contro i provvedimenti contenuti nel decreto legge 112/2008.
Sarebbe opportuno cominciare ad intuire che l’attacco frontale portato dai signori Brunetta e Tremonti contro il pubblico impiego, dopo una campagna diffamatoria generalizzata sui lavoratori del settore, è nella realtà un tentativo palese di cercare di ridurre ai minimi termini il potere contrattuale dei sindacati.
Non pensino i cittadini che distruggere una forza di contrattazione del mercato del lavoro sia una buona azione.
E’ ormai da troppo tempo che la campagna di disinformazione contro il sindacato ha preso una strana direzione, addirittura appoggiata anche da componenti della nostra forza politica.
Senza l’equilibrio tra i soggetti delegati a contrattare nel mercato del lavoro si arriva alla trasformazione della componente forza lavoro in una mera massa di individui privati di ogni protezione rispetto ai propri diritti.
Vorrebbero fare contrattare il singolo individuo con il datore di lavoro, immaginatevi quale sarà il risultato.
Se oggi qualcuno sta pensando che la riduzione dei diritti dei lavoratori sia una cosa necessaria, pensi soltanto a quanto poco siano rispettati questi diritti nel solo ambito della sicurezza sui posti di lavoro.
La demagogia imperante di determinati gruppi di potere si sta affermando grazie ad una vera e propria disinformazione, che purtroppo non fa altro che perseguire gli obiettivi previsti dal triste Piano Solo.
Se tutto questo vi sembra esagerato, sappiate che il contenuto previsto dal provvedimento in approvazione in questi giorni al Parlamento è soltanto un primo passaggio.
Oggi attaccano i pubblici dipendenti, domani, se non riusciremo ad avere la solidarietà di tutti, sarà la volta dei lavoratori privati.
paolo novaselich
GCIL funzione pubblica CISL funzione pubblica UIL pubblica amministrazione
FEDERAZIONI TERRITORIALI DI FIRENZE
_______________________________________________________________________________________
Firenze, 14/07/2008
Alle Lavoratrici e ai Lavoratori
Alle RSU e ai Delegati CGIL CISL UIL
Comparto Ministeri, Enti Pubblici non Economici e Agenzie Fiscali di Firenze e provincia

Trasmettiamo di seguito l’Ordine del Giorno approvato l’11/07/2008 dall’ASSEMBLEA delle lavoratrici e dei lavoratori dei Comparti Ministeri, Enti Pubblici non Economici e Agenzie Fiscali.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Bartuccio/Oberosler Baldacci/Di Franco Feliciani/Boccone

ORDINE DEL GIORNO
ASSEMBLEA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
COMPARTO MINISTERI, ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI E AGENZIE FISCALI
DI FIRENZE E PROVINCIA

Si è svolta in data odierna - presso il Circolo “Andreoni” – l’assemblea del personale degli uffici di Firenze di Ministeri, Enti Pubblici non Economici e Agenzie Fiscali, indetta da FP CGIL FP CISL UIL PA per discutere i contenuti del Decreto Legge Tremonti (n°112/2008)-
La partecipazione dei lavoratori all’iniziativa ha avuto riflessi visibili all’esterno: chiusura degli sportelli Inps (Sede Provinciale e Centri Operativi), Inpdap, Aci, Polfer, Prefettura ed Uffici dell’Agenzia delle Entrate, chiusura della Commissione Tributaria Regionale e Provinciale, della Biblioteca Nazionale e Marucelliana, dell’Archivio di Stato e del Bargello,…
L’iniziativa è stata comunicata alle Amministrazioni con largo anticipo, così da consentire loro di avvisare il pubblico di possibili interruzioni del servizio. Spesso tali comunicazioni non sono state fatte, con ulteriore disagio (evitabile) a carico degli utenti.
Il contenuto del D.L. 112 non solo attacca la contrattualizzazione del Pubblico Impiego e annulla diritti conquistati in anni di lotte, ma mette pesantemente le mani in tasca ai lavoratori, tagliando proprio quel salario accessorio che già oggi viene spesso distribuito in base a criteri di produttività e al raggiungimento degli obiettivi.
Si taglia il reddito dei lavoratori – con punte del 30% - per fare cassa, perché ciò che è tolto ai lavoratori viene poi riversato al Ministero dell’Economia (per ripianare mancati introiti?).
Il “salario accessorio” è quello che da anni sostiene la maggiore apertura di sportelli, uffici e strutture della Pubblica Amministrazione e la riduzione dei tempi di risposta all’utenza. Si toglie ai lavoratori per togliere ai cittadini, che vedono messi in crisi i servizi pubblici: ed è quello che si vuole, per proporre la privatizzazione come la panacea di tutte le disfunzioni; ma questo nuovo modello (la privatizzazione dei servizi) non sarà in grado di garantire l’accesso gratuito ai servizi, e finirà con il negare a tutta la popolazione diritti sanciti dalla Costituzione-
L’attacco portato oggi ai lavoratori pubblici avrà presto riflessi sul lavoro privato, per altro già oggi aggredito da modifiche peggiorative in tema di orario di lavoro, lavoro occasionale e a tempo determinato.
L’assemblea ha deliberato le sotto elencate forme di agitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze del Decreto Tremonti; tale delibera è assunta da FP CGIL, CISL FP e UIL PA per il necessario supporto logistico e per la divulgazione agli organi di stampa e ai cittadini.
L’assemblea ha infine deliberato, qualora le forme di protesta non siano sufficienti a modificare il contenuto del Decreto, l’adesione allo sciopero – di categoria e ancor meglio generale – la cui indizione viene sollecitata alle Organizzazioni Sindacali di Comparto e Confederali.
Dispositivo letto, votato ed approvato all’unanimità.
Firenze, 11.07.08

Allegato: Proposte operative per stato di agitazione
- Proclamazione dello stato di agitazione in tutte le strutture ed uffici di Ministeri, Enti Pubblici non Economici ed Agenzie Fiscali
- Creazione per ogni posto di lavoro di un volantino con una “carta dei servizi “ contenenti dati sui servizi resi (tempi, numeri,….)
- Interruzione delle prestazioni di lavoro straordinario, dell’utilizzo del mezzo proprio, delle trasferte qualora non sia corrisposto l’acconto contrattualmente previsto
- Rispetto rigoroso delle modalità operative previste in circolari, regolamenti, carta della qualità,….
- Assemblee di 15 minuti al giorno da utilizzare per volantinaggio ed azioni di sensibilizzazione dell’utenza
- Rispetto rigoroso dei tempi di riposo/recupero previsti dalla L.626 (ad es. per chi svolge attività al computer per almeno 20 ore alla settimana,….)
- Sit- in dinanzi a luoghi di rilievo (Prefettura, Comune,….) con catene umane o altre iniziative
- Dare visibilità allo stato di agitazione con magliette, fasce al braccio, adesivi,…
- Ricerca del coinvolgimento di stampa, radio ed organi di informazione, anche acquistando spazi a pagamento

Oggetto: proclamazione stato di agitazione dei dipendenti dei comparti MINISTERI, AGENZIE FISCALI, ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI di Firenze e provincia contro i provvedimenti contenuti nel D.L. 112/2008.
Le Segreterie territoriali FP CGIL FP CISL UIL PA di Firenze, nel prendere atto dei recenti provvedimenti emanati dal Governo, in particolare il D.L. 112/2008, esprimono grande preoccupazione per quanto negli stessi contenuto.
Si interviene in modo pesante sugli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori Ministeriali, delle Agenzie Fiscali e degli Enti Pubblici non Economici (mancato rinnovo dei rispettivi CCNL), sul salario accessorio (tagli secchi dei finanziamenti dei Fondi Unici di Amministrazione), sulle carriere, sulle condizioni di lavoro, sul salario in caso di malattia.
Da un lato il Governo dice di voler incrementare i salari, dall’altro mette le mani in tasca ai dipendenti pubblici, riducendo pesantemente la parte del loro salario legata alla produttività.
Con questi provvedimenti si compromette l’efficienza dei servizi resi al cittadino, non si rende possibile una seria lotta all’evasione fiscale e contributiva, si limita e si mette a rischio la presenza dello Stato nei settori a vocazione di presidio della legalità.
Per tali motivi, nell’ambito della vertenza nazionale, proclamano lo stato di agitazione del personale dei Comparti Ministeri, Agenzie Fiscali e Enti Pubblici non Economici, riportando di seguito le forme di lotta decise nel corso dell’ASSEMBLEA delle lavoratrici e dei lavoratori, svoltasi l’11 luglio presso il Circolo “Androni” di Firenze, da attuare fino a quando il Governo non receda dalle posizioni irresponsabili espresse.

FORME DI LOTTA DELIBERATE:

astensione dalle prestazioni di lavoro straordinario;
astensione dalle prestazioni esterne in assenza del pagamento dell’anticipo della missione;
ritiro della disponibilità all’uso del mezzo proprio per lo svolgimento delle attività esterne;
rispetto dei tempi e delle modalità operative previste nelle disposizioni interne per lo svolgimento di tutte le attività dell’ufficio (carte dei servizi, etc.);
interruzione di tutte le attività davanti al computer, per le finalità di cui al D.Lgs. 626/94, dalle ore 11.00 alle 11.10 di ogni giornata lavorativa;
assemblee in tutti i posti di lavoro di 15 minuti al giorno, a metà mattinata, dalle ore 10 alle ore 10.15;
astensione dalla partecipazione all’attività formativa sia come discenti sia come docenti.

Per quanto riguarda il Comparto delle Agenzie Fiscali le forme di lotta sono integrate da quelle specifiche di settore, già comunicate con nota prot. 65 del 4/07/2008 della FP CGIL – FP CISL – UIL PA reg.li e del Coordinamento reg.le Agenzie Fiscali della Toscana.

Le scriventi OO.SS. invitano i Dirigenti, Presidenti, Soprintendenti, Comandanti dei posti di lavoro in indirizzo indicati a non porre in essere atti/azioni generali e/o individuali, sia formali che informali, che, ledendo il diritto alla legittima protesta dei lavoratori dei diversi settori, rivestano natura antisindacale.
In tal caso le scriventi tuteleranno i singoli e garantiranno le prerogative sindacali lese in tutte le sedi ritenute opportune.
Le scriventi OO.SS. ritengono che in questa particolare situazione sia assolutamente da perseguire la massima unità sindacale possibile, nell’esclusivo interesse dei dipendenti dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali e degli Enti Pubblici non Economici di Firenze e provincia.
A tal fine auspicano il coinvolgimento pieno di tutte le OO.SS. di settore, nonostante le difficoltà operative legate al periodo, rendendosi disponibili a dare la massima copertura sindacale alle legittime ulteriori iniziative di lotta che dovessero essere segnalate dalle strutture sindacali interne ai posti di lavoro e dalle RSU, come anche quelle indicate dai lavoratori.
Per la migliore riuscita delle iniziative sindacali avviate, le scriventi OO.SS. invitano le RSU e i delegati CGIL CISL UIL di posto di lavoro ad organizzare la protesta negli uffici coinvolgendo in tutti i modi possibili l’utenza, in particolare informandola della situazione in essere e dei riflessi sui servizi in caso di approvazione del decreto senza modifiche sostanziali.

Le scriventi OO.SS. fanno appello, in questo particolare momento, alla maturità e alla consapevolezza delle lavoratrici e dei lavoratori del Comparto Ministeri, Agenzie Fiscali e Enti Pubblici non Economici, che sapranno dare la giusta risposta ai pesanti attacchi, al reddito e alla propria dignità di lavoratori, cui sono sottoposti con i provvedimenti emanati dal Governo.

Se quanto messo in capo non fosse sufficiente a far recedere il Governo dalle posizioni finora espresse, così come deliberato nel corso dell’assemblea dell’11 luglio scorso, sarà inevitabile la proclamazione dello sciopero generale.

FP CGIL FP CISL UIL PA
Bartuccio/Oberosler Baldacci/Di Franco Feliciani/Bocconi

FILE/proclamazione stato di agitazione ministeri agenzie fiscali enti pubblici non economici di firenze

La forza della coerenza, vari esempi...


Dice il Guardasigilli Angelino Alfano, al PD, in merito al decreto sicurezza ' Voi dovete votare in modo diverso al partito giustizialista e manettaro di Di Pietro altrimenti lo legittimate'.

La legittimazione all'IDV l'ha data il popolo.

La maggioranza fa scudo in difesa di San Silvio dalla magistratura 'che vuole delegittimare questo governo votato dalla maggioranza del Paese'.

La legittimazione per governare il Paese a San Silvio l'ha data il popolo.

Cosa intenderà Angelino per legittimo?

E' legittimo voler delegittimare ciò che è legittimo?

E' degli anni 70' il famoso slogan 'Vietato Vietare', ma significava altro.

Il mitico Giovanardi ha detto che proporrà una legge che 'proibirà le manifestazioni antiproibizionistiche'.

Il Governo per la sicurezza dei cittadini taglia i fondi alle Forze dell'Ordine, cominciando con una Circolare di Giugno che dice stop ai fondi per la manutenzione delle Caserme, per poi arrivare a tagliare anche sui carburanti per le motovedette di servizio a Lampedusa, sicuramente per contrastare le ondate dei barconi con gli extracomunitari.

Il Governo per lo sviluppo del Sud attraverso la realizzazione delle infrastrutture necessarie taglia i fondi previsti dal Governo Prodi e nel '6° Programma Infrastrutture Strategiche' del Giugno 2008, sempre per il Sud, prevede solo la realizzazione del 'Ponte sullo Stretto', perchè occorre un'opera storica (poi come sarà collegata non importa).

Mi fermo qui, perchè come primi esempi credo che bastino, invitando tutti a indicare altri esempi di 'coerenza Berlusconiana', magari per realizzare lo sfondo esterno allo stand del Circolo alla prossima Festa dell'Unità di Firenze.


















martedì 15 luglio 2008

Investire su Welfaree lavoro femminile vittoria Franco

un intervento di Vittoria Franco pubblicato martedì 15 luglio 2008 da l'Unità.cari salutialtre notizie nel sito http://www.vittoriafranco.it/
Gli ultimi dati OCSE confermano quanto sapevamo già: l’Italia continua a essere maglia nera per l’occupazione femminile. È un indice di significativa arretratezza del nostro paese in Europa, del nostro scarso contributo alla costruzione della società e dell’economia della conoscenza e al superamento delle discriminazioni di genere. Non è confortante ammettere che nella classifica del gender gap l’Italia si colloca all’ottantaquattresimo posto, che è il paese europeo con il più basso indice di occupazione femminile, con differenze rilevanti tra il sud, il centro e il nord, che siamo 11 punti sotto alla media europea mentre, secondo l’Agenda di Lisbona, dovremmo arrivare al 60% entro il 2010, che una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio. Non è tuttavia mai troppo presto per cercare una risposta concreta alla domanda: “che cosa possiamo e dobbiamo fare per cominciare a invertire la tendenza”? Le misure saranno tanto più efficaci quanto più siamo convinti della necessità della promozione del lavoro femminile per la crescita e lo sviluppo del Paese. Nel programma del Partito Democratico lo abbiamo definito l’”asso dello sviluppo”. Personalmente sono convinta che si tratti di uno degli aspetti più significativi dell’innovazione della cultura politica e di governo. Negli anni recenti questo bisogno di innovazione viene riassunto nel termine womenomics, l’economia delle donne. Si intende indicare il circolo virtuoso che si crea fra occupazione femminile, consumi e investimenti producendo una crescita del PIL. Le esperienze di altri Paesi dimostrano, infatti, che più occupazione femminile significa maggiore serenità nelle famiglie, più nascite, investimenti in servizi perché crescono domanda e bisogno, diminuzione del numero di bambini che vivono in povertà. Ma significa anche, e non lo si può trascurare, riconoscimento del crescente desiderio di protagonismo e di affermazione personale delle donne, specialmente fra le più giovani, che vogliono essere giudicate in base al merito e avere eguali opportunità, si tratti della ricerca, della libera professione, dell’imprenditoria o del pubblico impiego. Donne più istruite e più colte dei loro coetanei maschi non possono continuare a essere mortificate nelle loro capacità e restare indietro nel mercato del lavoro e nella carriera. E il Paese non può continuare a privarsi dei loro talenti e del loro sapere, pena il blocco della crescita e dello sviluppo generale. Sarebbe una miopia non più tollerabile. Dopo i primi provvedimenti del governo Prodi sul bollino rosa e sugli incentivi fiscali alle imprese del Sud che promuovono le donne, con la destra possiamo per ora registrare soltanto arretramenti, come la cancellazione della legge per evitare le dimissioni in bianco (che riguardano soprattutto donne e giovani), maggiore precarizzazione del lavoro, nessun incentivo fiscale, niente sulla conciliazione. Anzi, penalizzazione del lavoro femminile con la detassazione degli straordinari (di cui è facile prevedere che si avvantaggeranno soprattutto gli uomini). Il problema della promozione dell’occupazione femminile per la destra non esiste.Noi vogliamo invece lanciare una grande campagna di sensibilizzazione, di proposte, di confronto con le categorie sociali ed economiche, che sarà aperta già martedì 15 luglio con un seminario pubblico. Abbiamo predisposto una bozza di disegno di legge, che costituirà il nostro manifesto programmatico sul quale vogliamo raccogliere proposte, suggerimenti, riflessioni. Sono previsti misure di incentivazione per le imprese, per l’imprenditoria femminile; sostegno alla flessibilità degli orari di lavoro; incentivi fiscali per tutte le lavoratrici madri per la conciliazione fra maternità, lavoro e carriera e fra lavoro e genitorialità per coinvolgere anche i maschi nella cura familiare. A tale scopo è prevista una modifica della legge sui congedi parentali per renderli più convenienti per entrambi i genitori. La condivisione nella cura è uno dei presupposti del successo del progetto a lungo termine e per favorire la tutela della maternità come valore socialmente condiviso. L’altro è la costruzione di un collegamento più efficace fra mercato del lavoro, riforma del welfare, investimenti in servizi educativi e alla persona. Voglio ricordare che il governo Prodi ha avviato un importante investimento sugli asili nido, di cui i comuni vedono i vantaggi in questi mesi e che ci avvicina agli obiettivi di Lisbona. Lavoro femminile e welfare: è su entrambi che dobbiamo investire se vogliamo davvero cominciare a rimuovere il blocco che impedisce la crescita, l’innovazione, le pari opportunità, l’eguaglianza.

Senatrice Vittoria Franco - Ministro Pari Opportunità del Governo OmbraPal. Madama 0667063156 – 0667064156 -
Resp. Segr./Uff. Stampa Paolo Maggi 333 4798910e

Volgarità e insulti non servono all'opposizione

contributo inviato da piero fassino il 9 luglio 2008
Adesso dovrebbe risultare chiaro a tutti perché il PD non ha partecipato alla manifestazione di Piazza Navona. A chi serve un happening a base di insulti violenti, volgarità gratuite, aggressioni personali? In quel modo si è forse convinto un solo elettore del centrodestra a ricredersi su Berlusconi? L’opposizione è oggi più credibile di quanto lo fosse ventiquattr’ore ore fa? E rivolgere insulti al Presidente della Repubblica e al Papa conquista il consenso di qualcuno? Certo, la gran parte di coloro che erano in quella piazza ci sono andati per esprimere sinceramente la loro contrarietà a Berlusconi. Ma il segno della manifestazione l’hanno dato coloro che urlavano dal palco. Non sono le invettive che rendono l’opposizione efficace ed intransigente, ma la sua capacità d’interpretare le ansie e le domande dei cittadini con proposte vere, credibili, chiare. Solo così possiamo raccogliere il consenso di quella maggioranza degli italiani che vuole un paese più giusto, più civile e più moderno.
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domenica 13 luglio 2008

Il Papa, le sue 'buone parole'...e il Governo


E' curioso il fatto che ìl Papa Ratzinger ogni tanto (ma solo quando si sposta in giro per il mondo) condanni con le parole i 'preti per gli abusi sessuali' senza aver mai pronunciato in merito parole simili in Italia; sulla frase 'Preti pedofili incompatibili con il sacerdozio' giustamente è stato notato che non ha mai detto parole di condanna sulla 'copertura' praticata, molto in Italia, proprio dalle alte cariche della Chiesa Cattolica; fu clamoroso il caso dell'alto prelato in carica proprio alla Segreteria di Stato della Città del Vaticano 'sparito' tra le stanze del Palazzo.
Curioso vero?
Come curiose sono le parole rivolte in occasione del G8 tese a ricordare la 'povertà nel mondo' mentre in occasione della visita di Berlusconi ha chiesto all'Italia più fondi per le scuole private cattoliche, quelle dove si paga e che certamente non possono essere frequentate dai 'poveri' italiani, dando quindi anche un bel calcetto ai dettami della Carta Costituzionale dell'Italia.
Curioso vero?
Ancora curioso è l'invito all'Italia di porre l'accento sul tema 'dell'apertura all'accoglienza', mentre da qualche tempo è comparsa una recinzione metallica fissa, che viene chiusa di notte, proprio sui confini (già marcati con una pietra di colore diverso sulla pavimentazione stradale) dello Stato della Città del Vaticano; poi se qualche bisognoso prova a dormire sotto il colonnato di Piazza S.Pietro verrà preso 'per i fondi dei pantaloni' e buttato fuori.
Curioso vero?
Sarà un bravissimo teologo il Papa, ma sui temi sociali non mi sembra molto affidabile.
Forse è per questa 'coerenza ai principi cristiani' per i temi sociali che Berlusconi dice di essere in 'sintonia' con le parole del Santo Padre? Finora San Silvio non si è dimostrato molto sensibile verso chi ha più bisogno.
Altra fatto curioso sono le parole del Ministro Maroni rivolte alla Curia di Milano (sui fatti della moschea in Via Jenner) con le quali ha 'invitato' la Curia stessa a preoccuparsi piuttosto 'della sicurezza e dei diritti di quei cittadini che non possono uscire la sera di casa', strana delega di un Ministro alla Chiesa.
Sarà!?... ma ad essere troppo curiosi ci si 'confonde le idee'?

giovedì 10 luglio 2008

Pubblico impiego, solidarietà ai lavoratori che nonostante tutto... fanno funzionare quel pachiderma strozzato dagli appetiti malsani del potere

Solidarietà ai lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego contro il decreto del governo.

Il Ministro Brunetta senza confronto alcuno ha approvato il decreto, già in vigore, e all’esame in questi giorni della Camera dei deputati.
Sono ridotti gli stanziamenti previsti per il rinnovo del contratto di lavoro, limitandoli all’inflazione programmata, fissata all’1,5 per cento mentre l’inflazione reale viaggia al 3,8 per cento.
Riduce i fondi per la contrattazione integrativa; non prevede per tutto il Pubblico impiego gli incentivi fiscali per il lavoro straordinario e modifica la normativa del part-time.
Infine riduce il trattamento economico per le malattie e limita l’assunzione di personale e le stabilizzazioni dei lavoratori precari.
Con la scusa della lotta ai fannulloni si interviene alla maniera dei faciloni… si attacca in modo indiscriminato tutto il settore del pubblico impiego.
Troppo comodo fare finta!, lo sanno anche i bambini, un amministrazione pubblica che funzioni limita l’espansione del mercato privato… sono gli appetiti del profitto e del potere che strozzano il pubblico.
Poi ed è altrettanto vero che ogni cittadino si scontra e paga questa cancrena che da sempre affligge tutto il sistema italia, è urgente addivenire ad una riforma seria ed al passo con il resto dei paesi europei. La riforma della pubblica amministrazione è una questione troppo seria e complessa per essere affrontata partendo dalla coda.

mercoledì 9 luglio 2008

Hanno offeso Piazza Navona...


Oggi, dopo la 'baruffa' di Piazza Navona con la partecipazione e relativa espressione di vari personaggi fra cui i comici, che poi di comico cosa avranno mai dimostrato di avere, quali Beppe Grillo e Sabina Guzzanti (dai quali ci si sarebbe aspettato linguaggi ed espressioni divertenti, e che invece hanno dato dimostrazioni pessime coinvolgendo il Presidente della Repubblica e il Papa che non c'entravano niente - non che mi sia scandalizzato o abbia preso il rosario in mano) il mitico Fedele Fede ha propinato su Rete4 lo 'special' del Premier al G8 con il suo discorso, così tutti hanno potuto capire come ci si comporta e come si parla (come si rappresenta uno Stato).

La squadra, Cicchitto - Gasparri e il peggio del peggio, ha avuto l'occasione per dare addosso a tutta l'area del centro-sinistra accusandola che sa solo offendere ecc... giusto loro, gli agnelli pasquali!

Nessuno che abbia spiegato con calma che tutta questa baraonda è nata dall'ennesima offesa fatta dal centro-destra nei confronti di Napolitano e della Costituzione (quindi l'Italia), infilando nella proposta di legge sulla 'sicu-razza' commi che il Presidente non aveva firmato (il trucco del mercato di Napoli a Forcella, dove compri l'autoradio che viene impacchettata sotto i tuoi occhi e quando apri la scatola ci trovi il mattone) , volendo far sfuggire per l'ennesima volta San Silvio da un processo (che vede interessata la giustizia Inglese in concomitanza con quella Italiana) e che la causa di tutto è al solito la Magistratura Italiana.

Ma possiamo dirlo? ne abbiamo le 'tasche' piene di San Silvio che fa uso e consumo, per interessi personali, del Parlamento e dello Stato intero.

L'attenzione generale si è spostata sulle 'espressioni da fuori bettola a tarda notte' nei confronti della Carfagna (che non fa più i calendari 'in calore') e sul Papa (alle prese in futuro con i diavoletti-gay all'Inferno), dette con gran 'finezza' della Sabina Guzzanti (significa che ci ha autorizzato a farle una frittura con l'olio di carrozzeria) per cui è stato tutto uno 'scandalo', più Beppe Grillo che non fa più ridere ma pena.

Secondo me chi ci ha rimesso veramente è stata l'intera Piazza Navona, che avrebbe potuto essere una ottima scenografia per una manifestazione 'civile' in uno spazio urbano 'eccezionale', sì perchè è stato come le feste tra amici in cui basta uno con la testa calda che è capace di rovinare tutto.

Ma perchè tutta questa 'baraonda' non l'ho capita, non bastava a questo punto aspettare che vengano approvati Lodi o non Lodi, salva uno o salva quattro, per 'impugnare' il tutto e inviare alla Corte Costituzionale? Tanto si è capito che verrebbe bocciato il tutto (di quello che interessa il Premier) e sarebbe finita la storia.
Tutti gli italiani, compresi gli amici di San Silvio, sanno che sono norme incostituzionali scritte a favore dell'eroe dei Tribunali (quello che ha messo i suoi avvocati in Parlamento e nella Commissione Giustizia, così tornano dai Tribunali dopo aver letto le carte e sistemano le leggi da approvare a favore del cliente perseguitato), che non riesce a poter governare.

Piazza Navona, poteva essere l'occasione per raccontare con divertimento l'uso sciagurato che gli Italiani hanno fatto del voto e invece si è trasformata in un'arma di divisione per l'opposizione'.

E sarebbe stata un successo pieno!

Il PD si è tenuto fuori, ha fatto bene, e per fortuna abbiamo le nostre belle Feste dell'Unità dove sappiamo come si dibatte civilmente e con divertimento.




domenica 6 luglio 2008

Comunicato per Sergio Feraci


Ieri è deceduto dopo alcuni mesi di malattia
Sergio Feraci


Lunedì 7 luglio alle ore 11,30 il saluto
alle Cappelle del Commiato.


I compagni di Sinistra Democratica
i Fondatori del Partito Democratico - Circolo 2 S.Croce
e gli amici tutti lo ricordano.

Impronte digitali ai bambini Rom


Io non credo che un bambino nasca ladro o delinquente solo perchè figlio di Rom, a riprova abbiamo tanti bambini italiani nati in 'brave, oneste e semplici famiglie' o 'famiglie bene', a volte anche 'esemplari', i quali una volta cresciuti anche non molto sono diventati autori di bestialità umane e sociali.
E' vero che i Rom non trasmettono 'serenità' al prossimo, come è anche vero che oltre ai 'campi nomadi', o qualche caso sporadico di ricerca di integrazione, si fa poco in Italia, come anche è vero che la direzione sociale è prevalentemente indirizzata alla loro esclusione (in generale non è che si comportino molto civilmente), come è anche vero che alla base del rapporto con loro è stigmatizzato il 'diverso', quindi il pericoloso.

Trovo abbastanza odiosa questa 'condanna sociale per il futuro' dei bambini Rom, la trovo della peggiore ipocrisia italiana, mi spiego:
- il problema in Italia di poter estirpare la mafia, la camorra, l'andrangheta e altre associazioni 'fuori dello Stato' risiede proprio nella radicalizzazione nel tessuto sociale, tramandata da generazioni - o accetti e ti adegui a certa cultura facendone parte o sei fuori senza futuro nel luogo, non è vero?
- ultimamente sono balzate alla cronaca certi temi scritti in classi di scuole medie di Palermo e Napoli (per quel che ne siamo venuti a conoscenza) dove i ragazzini esaltano la mafia, la camorra, ecc...per loro e' la sicurezza e la certezza nel futuro; eppure non sono bambini Rom, ma bambini italiani che vivono in case normali e vanno a scuola - non sono già delinquenti in essere questi bambini italiani?
- la mafia, la camorra, ecc...utilizza spessissimo i minori (i quali si sentono oltretutto cresciuti di un gradino sociale e 'rispettati') per risolvere i loro affari, mercati e altro, non è vero?

Allora, io sono per prendere le impronte digitali anche ai figli di tutti coloro che vivono certi territori 'caldi e omertosi' dove si nasce e ci si nutre di 'pane e delinquenza', in particolare ai figli bambini dei boss e di affiliati a questi Clan. E in certi paesi a tutti i bambini, escluso nessuno, prenderei le impronte digitali, onde evitare errori per il futuro. Anche se fossero figli del prete.

Che differenza c'è tra questi bambini italiani e quelli Rom? Nessuna! Non sono condannati socialmente anche loro nel futuro? Non sono già delinquenti in erba che esaltano la 'cultura del coltello e della pistola' facendone pure uso per rubare, scippare, rapinare, uccidere, ecc...? Non sono già coloro che come vedono una divisa vedono il primo 'nemico'?
Che futuro hanno pur essendo italiani?

E perchè non prendere anche le impronte digitali ai figli degli Amministratori della 'cosa pubblica' che rubano alla comunità e fanno varie malefatte?

Sono imbecille o razzista? No, preferisco prevenire!

sabato 5 luglio 2008

Zapatero: via tutti i crocefissi dagli edifici pubblici.


"Il Psoe (Partito socialista spagnolo) eliminerà i crocifissi dalle manifestazioni ufficiali e dagli edifici pubblici": è quanto titola oggi in prima pagina El Pais, commentando la nuova 'legge organica sulla liberta' religiosà che, ricorda il quotidiano, il governo di José Luis Zapatero intende modificare in questa legislatura. "La progressiva sparizione dei simboli e delle liturgie religiose negli atti pubblici e spazi ufficiali" è prevista in uno degli emendamenti del documento che il 37/o congresso dei socialisti spagnoli - iniziato ieri - dovrebbe approvare oggi, precisa il quotidiano. "Gli autori dell'emendamento si riferiscono tra l'altro alla presenza dei crocefissi nei ministeri, nel palazzo della Zarzuela o ai funerali di Stato", precisa El Pais.



In Italia benchè non esista una religione di Stato riconosciuta dalla Costituzione ci si può imbattere in quasi tutti gli edifici pubblici di fronte a crocifissi...fanno molta immagine...

Sarebbe una bella cosa lasciarli solo nei luoghi sacri o a carattere religioso cattolico.


venerdì 4 luglio 2008

Caro Walter ti scrivo... di Sandra Bonsanti


Un'occasione per riflettere su quello che vogliamo, che vorremmo, su quello che abbiamo raggiunto e su quello che ci manca per raggiungerlo.
Leggete!

Caro Walter, ti scrivo (dal sito di Libertà e Giustizia www.libertaegiustizia.it) 3-07-08


Caro Walter,
mi sono decisa a scriverti questa lettera aperta nella mia veste di presidente di Libertà e Giustizia, una associazione che conosci molto bene, a cui sono iscritti molti di coloro che un anno fa hanno lavorato per te e che ora temono di non capire la tua politica e i tuoi obiettivi. Spero che tu mi legga, anche se un tuo stretto collaboratore mi ha detto che secondo voi ciò che io scrivo pecca di “radicalismo etico”. Una definizione su cui potremmo discutere, ma pazienza: alla fine, per me è un complimento.Spero dunque che tu prenda le mie parole non come frutto dell’antipolitica, sentimento a cui sono totalmente estranea, ma come un atto di amore per la buona politica: quella che tanti di noi hanno cercato sperando nel Pd e nel rinnovamento che esso prometteva.Parto subito dagli avvenimenti attuali. Stretti fra iniziative generose ma di parte, da possibili tentazioni di visibilità, LeG ha sollecitato una OPPOSIZIONE DI TUTTI, piuttosto che una OPPOSIZIONE SOLITARIA (una prova di unità essenziale anche in vista di possibili ipotesi referendarie). Certo è difficile partecipare, una volta che altri sono partiti, ma non è impossibile e ci sono il tempo e lo spazio se proprio si volesse, per inventarsi un'altra occasione. Unitaria. Io sono convinta che in questi casi il primo passo sia quello fondamentale: partire bene serve a proseguire bene e a vincere. Una opposizione di tutta l’opposizione, ora che in Parlamento si stanno realizzando le imprese di questa maggioranza governativa. Ora e non in autunno. Ora e non a ottobre. Ora e sulla giustizia e sulla Costituzione e poi in ottobre sull’economia e la nuova povertà che Berlusconi non vede per guardare solo a se stesso. In autunno questa pagina del capitolo giustizia sarà già chiusa, poi se ne apriranno altre, ma intanto il danno sarà già compiuto.Questa opposizione di tutti credo che sia ciò che una gran parte della società civile ci chiede e chiede al Pd. Sento dire che il Pd ritiene questa area assolutamente marginale e le definizioni che ad essa riservate sono assolutamente inaccettabili: giustizialismo, massimalismo...Ma di che parlate? Perché questo vecchio vizio comunista e democristiano di demonizzare gli altri? Se così è vi sbagliate e continuate a non voler capire. Anche se fosse minoranza della minoranza il Partito democratico non può dimenticare che è un pezzo di quella base che sul Pd ha scommesso, lavorando e dando tempo, fatica, impegno, fiducia. Abbiamo seguito con interesse la tua campagna che annunciava la fine “della stagione dell’odio”, pur convinti di non aver mai odiato nessuno, forse temuto, certamente denunciando i progetti a noi estranei. Ma poi, via via che tu magnificavi la stagione del dialogo, abbiamo cominciato a interrogarci. Perché ci pare ovvio che il dialogo si pratichi in politica, che ci sia il confronto fra maggioranza e opposizione, tra chi ha vinto e chi ha perso. Figuriamoci. Ma perché insistere tanto preventivamente su questo punto? Sposare il dialogo ad ogni costo, da parte di chi ha purtroppo perso le elezioni, non rischiava di aprire un’autostrada al vincitore? Non si rischiava di mandargli il messaggio: vai avanti, fai pure, perché non non ci opporremo più di tanto, qualunque cosa tu faccia?Così è avvenuto. Berlusconi ha potuto forzare su questioni fondamentali per la democrazia perché si è sentito al riparo da un’opposizione degna di questo nome. E appena ha voluto s’è tolto la maschera di statista che ti aveva mostrato e ha avvertito: la commedia è finita, ora il gioco si fa serio.Troppo serio, caro Walter. Perché ci sono due facce del Cavaliere. La prima è quella che oggi molti gli riconoscono, di uomo ossessionato dai suoi problemi con la giustizia, che sono diventati purtroppo anche i nostri, e che riguardano i presunti misfatti da Berlusconi compiuti per creare e via via rafforzare il suo immenso potere che si è poi trasformato in potere politico.La seconda riguarda appunto la politica: egli sta portando a compimento il disegno di una destra reazionaria (non semplicemente di destra), ma questa riflessione ci porterebbe lontano anche nel tempo, alla fine degli anni settanta e agli anni ottanta e tu lo sai bene perché sei fra coloro che più hanno seguito gli esordi berlusconiani.In tale disegno rientra alla perfezione quella teoria prediletta dal cavaliere di un corpo elettorale da contrapporre alla Costituzione del ’48, quel portare lo scontro fino al vertice delle istituzioni, al Quirinale, alla Corte Costituzionale al CSM, quell’accarezzare un popolo deluso e abbandonato anche dalla sinistra per abbandonarlo di nuovo, quando i problemi personali diventano emergenze. Ho ascoltato leader del Pd sostenere che il manifestare può esser rinviato perché “i problemi degli italiani sono altri”. Ma ti pare questa la risposta da dare? Ti pare che il problema della democrazia sia “altro”, un “altro” che può esser rinviato all’autunno? E se nel Paese è prevalente il torpore su questi temi, non tocca forse alla politica scuotere le coscienze? Non è questo che ci hanno insegnato i nostri padri, gli uomini che credevano nella possibilità di un’Italia moderna e civile, faro in Europa e nel mondo e non già argomento di dileggio sulla stampa internazionale?Non ci siamo. L’autunno dei patriarchi non dà conforto né speranza. Allora ci chiediamo: perché questo andazzo? Perché questa lontananza da una parte della tua base? Le risposte, per quanto mi riguarda sono due. La prima: tu temi che il partito sia ancora troppo debole, troppo leggero (ma non era questo che ti consigliavano i tuoi amici, amici stretti di Berlusconi?) per mostrarsi in piazza. Temi che la gente vada al mare, temi il fiasco. La seconda: tu e gran parte del tuo Pd non condividete il giudizio sulla gravità della situazione che tanti spiriti liberi, giornalisti, storici e costituenti (nel senso di esperti della Costituzione) stanno dando in questi giorni. Non siete d’accordo sul fatto che sia in atto un duro attacco all’autonomia del parlamento, un attacco alla magistratura, una violazione dei diritti di uguaglianza, alla libertà di informazione. Se così stessero le cose, se il Pd si rifiutasse non so per quale motivo di vedere cosa sta accadendo in questo paese e la china giù per la quale la maggioranza ci sta spingendo, sarebbe gravissimo. Sarebbe una sciagura per tutti, per noi ma anche per loro, i vincitori delle elezioni, che oggi non vogliono vedere.
Caro Walter, se leggerai questa lettera, sappi che un po’, anche poco, radicalismo etico non ha mai fatto male a nessuno, dai tempi di Enrico Berlinguer.Noi di LeG ci vediamo il 10 luglio a Milano per discutere con Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida proprio di queste faccende. Vuoi venire? Noi ne saremmo felici.
A presto, Sandra.

giovedì 3 luglio 2008

Il Cavaliere annulla la serata a Matrix....



Nel pomeriggio l'ufficializzazione della rinuncia di Berlusconi con una nota di Silvio Berlusconi: «Il Governo ha lavorato tanto e benissimo in questi primi due mesi di attività. Non mi pare opportuno e producente intervenire sui temi proposti da Matrix (giustizia e intercettazioni) che farebbero passare in secondo piano le tante cose realizzate dal Governo per cedere il passo ad argomenti e gossip negativi che inquinano ed ammorbano il dibattito politico e parapolitico di questi giorni, deviando l'attenzione del Paese dai problemi concreti e dai risultati dell'azione di Governo».

Beh, possiamo ritenerci liberi per la serata.

Però... che delusione, ero già pronto e organizzato! Vorrà dire che non mangerò i pop-corn che avevo acquistato per l'occasione, anche se non mi piacciono.

E' ormai trascorsa una settimana e forse più dal suo annuncio che sarebbe andato in televisione a spiegare agli italiani le condizioni in cui versa la sua vita e quindi l'Italia intera (a causa della magistratura e dei giudici politicizzati, al punto che siamo in 'emergenza' per colpa di questi cattivi), quindi rinunciando a ciò non potrà mantenere la 'parola data' che come tutti sappiamo è rimasta ormai come l'ultima certezza.

Per il dispiacere speriamo di non ritrovarci anche a 'rischio caduta capelli', telefoniamoci!

martedì 1 luglio 2008

...ancora sui Comitati...'Toscana Sapiens' del Prof. M.Morisi


Come avevo annunciato sul precedente post propongo all'attenzione l'articolo del Prof. Massimo Morisi 'Toscana Sapiens', presente il 28 giugno alla riunione dei Comitati a Firenze, pubblicato su 'la Repubblica Firenze' il 29/06/2008.

'Toscana Sapiens'

Non mi interessa polemizzare con quel partito allo stato nascente che è la rete dei comitati (un nuovo «intellettuale organico collettivo», secondo Asor Rosa) né con la lettura che essi danno del territorio toscano. Prendo con la massima serietà ogni loro denunzia. Noto solo come ogni modificazione dell’esistente susciti dissenso, sia che si tratti di iniziative del tutto legittime sia che si tratti di abusi che sono tali proprio perché censurati da un ordinamento regionale che non ammette più condoni né sanatorie ex post. A fare problema è il desiderio di un territorio e di un paesaggio che si vorrebbero sempre e comunque intangibili. Un desiderio che traspare dal considerare non solo qualunque cantiere ma qualunque ipotesi di mutamento intollerabili, insostenibili, immotivati se non per abietti motivi di collusione corruttiva tra amministratori e speculatori. Un desiderio che mescola affetti sinceri e generosi per questa terra, ma anche aristocratici giudizi sommari sul bello e sul giusto, un’illusoria ricerca di scorciatoie autoritarie a tutela di ciò che la democrazia rappresentativa dilapiderebbe. Poi, le amministrazioni locali ci mettono del loro, quando si negano al confronto, all’informazione chiara e puntuale, alla qualità del progettare e del valutare. Oggi è ormai è un dialogo tra sordi. Ma va rimosso. Perché erode le energie vitali della Toscana: uno dei luoghi più amati e desiderati dai cittadini italiani (quasi due su 10 vorrebbero venirci a vivere) e del mondo intero (decine di milioni di visitatori e turisti ogni anno). E impedisce che soluzioni e problemi possano incontrarsi con la necessaria intelligenza e onestà intellettuale. Dialogo non facile, certo. Il nostro territorio è un patrimonio dove si intrecciano l’amenità del mito e la durezza della storia, lungo una mappa di non comune bellezza ma che è anche trama di conflitti: perché sfidato da domande di conservazione statica da chi lo vive come un rifugio esclusivo o un privilegio indivisibile e da esigenze di innovazione, di accoglienza, di opportunità di nuova ricchezza per la collettività, dal bisogno di nuove reti, servizi e infrastrutture per cittadini antichi e nuovi, da nuove domande e strategie di cultura, lavoro, impresa. E’ questa la storia che si intreccia con la nostalgia di una immota arcadia toscana - mai esistita se non nell’immaginario di chi ha comprato o ristrutturato casali o fienili, e pensa che per ciò stesso la Toscana sia divenuta “cosa sua” - e, ad un tempo, con le spinte e le pulsioni di un mercato immobiliare miope e aggressivo e di una edilizia “pronta cassa”, povera di cultura urbanistica e architettonica all’altezza del contesto. Ebbene, l’autonomia del mio ruolo non può impedirmi di constatare come in Toscana si stia voltando pagina (...è stato il nuovo Pit per primo ad affermare, con soluzioni normative ad hoc, che in Toscana si stava costruendo troppo e male). Un voltar pagina prima che altri ne scrivessero un’altra in nome e per conto della rendita fondiaria e immobiliare tradendo decenni di buon governo. Entro il prossimo mese, con tutto il rigore scientifico e metodologico possibile, saranno pubblicate le risultanze di questo cambiamento di corso avviato con la legge 1 del 2005 e consolidato e accelerato con il Pit del 2007 e gli altri atti di governo che vi si connettono. Un governo del territorio basato sull’offerta innovativa e ragionevole di governi locali interpreti di memorie condivise, e non sulla codificazione della domanda edilizia vera o potenziale. Un governo che diventa cornice di politiche energetiche e di infrastrutture del trasporto pubblico, così come di nuove strategie dell’imprenditoria agricola: la più grande trasformatrice del paesaggio toscano e ad un tempo un fattore essenziale della ricchezza della nostra comunità locale e nazionale e della sua stessa qualità ambientale e non solo paesaggistica. Nel contempo è tutto il sistema politico amministrativo toscano, con i suoi 287 Comuni e le sue 10 province, che si sta muovendo attraverso quella nuova pagina, con un enorme lavoro di adeguamento al Pit e agli altri strumenti di programmazione regionale. E’ un lavoro in pieno svolgimento: lo vedremo annualmente con un sistema di monitoraggio che permetterà alla regione le correzioni e gli aggiornamenti necessari. Un lavoro che richiede un attento controllo politico ben oltre la strumentazione giuridica che l’ordinamento costituzionale consente e che opera attraverso una riconsiderazione di visioni antiche, figlie di un’urbanistica contrattata che vogliamo seppellire e che va sostituita da una nuova cultura dello sviluppo. Ove tutela e modificazione paesaggistica e territoriale rispondano a un semplice criterio: cambio, innovo, trasformo solo se serve alla comunità amministrata, se rappresenta per essa un’opportunità ineludibile e solo se le risorse e i beni comuni che il territorio contempla possono sostenere il cambiamento senza che il loro valore venga meno per i cittadini che quel luogo vivono e per tutti coloro che quel luogo amano. Perché fra la nostalgia e la speranza con cui viviamo il nostro paesaggio, deve operare un progetto colto, prudente e coraggioso che sia ponte tra passato e futuro. Altrimenti rimaniamo nella enclave di un nuovo narcisismo che non vede, oltre la sua siepe, una Toscana che vuol tornare viva e vitale, con tutta il suo paesaggio (dunque, cipressi, borghi e colline ma anche le sue città, le sue aree produttive, i suoi beni infrastrutturali che ne sono parte attiva e costitutiva). Insomma, tra la Toscana felix di chi rimpiange e quella infelix di chi teme, c’è una Toscana sapiens che dalla propria cartolina vuole uscire proprio per non divenirne una reliquia.

L'autore è Garante regionale per la comunicazione nel governo del territorio della Toscana